Io scatto da sola
Per fare fotografia, si sa, serve un mezzo che sappia leggere la luce e tradurla in immagini. Ed ecco allora la Nikon D90, la mia prima fotocamera reflex, il primo mezzo con cui decisi che valeva la pena cogliere il mondo e raccontarlo.
18-105 VR è stata la mia prima lente, la più versatile, la più economica, la lente dei principianti, presto abbandonata per avvicinarmi a meccanismi di miglior fattura.
Attualmente possiedo due ottiche che adoro e difficilmente abbandonerò, un nikon 16-85 VR AF-S DX e un AF-S 35mm DX f/1.8.
Adoro il primo per la profondità, l’effetto grandangolare che supera l’occhio umano e conferisce quel tocco di spettacolarità al’immagine. Perfetto per le foto in città.
Il 35mm, ottica fissa, non ha bisogno di elogi e manfrine, è stupendo per definizione, limpido, pulito, leggero, luminoso.
Questo è tutto quel che ho e tale rimarrà, perchè il mezzo conta, si, ma solo per dovere di necessità. Nella mia breve esistenza fotoamatoriale ho capito che niente può come colui che scatta. Nulla può quanto occhio, mente, cuore.
E allora adesso giro agile e leggera, non smonto più il 35mm e vado a prendermi quel pezzo di mondo che mi ha colpito con le mie gambe.
Sono io a scattare, il resto è mezzo e meccanica.